mercoledì, aprile 20, 2005

[Racconto a 2n mani] Sesta parte

Jack fu riportato sulla AL76, anzi forse era meglio dire fu gentilmente
scaraventato all'interno dell'astronave da delle forme di cyborg
apparentemente umani.
- Non ti preoccupare, tu non devi fare assolutamente nulla ci penseremo
noi al tuo amico Arch - aggiunsero con quel loro accento metallico tipico
della serie C04.
A quel punto le idee di Jack erano sempre più confuse.
Ma come? Bob, il sistemista gli aveva detto che loro non potevano fare
niente, spettava a lui occuparsi di Arch e ora quelle lattine antipatiche
gli dicevano tutto il contrario?
La situazione peggiorava di minuto in minuto.
Il suo collega rischiava la sanità mentale e fisica.
Rimanere collegato senza la dovuta preparazione e senza gli impianti
standard necessari per isolare il suo cervello voleva dire andare incontro
ad un possibile attaccamento definitivo.
Il guaio era proprio quello, rimanere intrappolato con la mente in quel
mondo onirico. Per sempre.
Tutto questo Jack lo sapeva perchè spesso il figlioletto strano gli aveva
chiesto in regalo uno di quegli impianti neuronali, ma costavano troppo,
erano solo per l'alta società, non certo alla portata economica di un
fattorino spaziale.
Chissà perchè si intestardiva sempre a voler fare le cose a modo suo,
senza aiuti esterni, senza consultare esperti o appunto senza consultare
testi tecnici.
Ora doveva farlo assolutamente.
Doveva interrogare il computer di bordo.
La prima cosa era trovare il corpo di Arch, in qualche modo doveva esserci una cartina dei collegamenti neuronali su quel maledetto pianeta. Dovevano pur avere un controllo visivo, era necessario nel caso in cui qualcuno si fosse scollegato per un'anomalia dell'impianto generale.
Dopo una lunga serie di domande al computer contornate da una variegata serie di esclamazioni più o meno colorite, Jack riuscì nel suo scopo: ottenere una cartina olografica dei collegamenti neuronali.
Proprio di fronte ai suoi occhi iniziarono ad intrecciarsi tutta una serie
di linee colorate, sfrecciavano da un punto all'altro senza sosta, quelle
rosse con delle sfumature rosa erano i sogni più recenti, mentre i
collegamenti che arrivavano al termine stabilito del loro tempo
disponibile avevano una colorazione violacea a tratti quasi nera.
Jack faceva fatica a mettere a fuoco quell'arcobaleno di autostrade
oniriche, doveva trovarne una particolare, una recentissima e soprattutto
anomala nella direzione.
Quando ad un tratto eccola, vide una riga sottilissima rosa pallido
spuntare dall'angolo sinistro della cartina olografica e finire nel centro
del pianeta, sembrava vicino alla navicella, non dentro l'albergo.
Com'era possibile?
Doveva tornare assolutamente alla navicella e questa volta doveva stare
attento a non farsi prendere, doveva agire di nascosto ora, ma non dai
suoi capi.
Chi comandava quei cyborg?
Ma poi erano semplici cyborg o delle intelligenze artificiali?
Qualcuno forse voleva sabotare il progetto?


(by Pauline)

[Precedente] [Indice] [Successivo]

Free Counters
Hit Counters